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Storia e peculiarità del ciclocross
Come è nata la disciplina del ciclocross
Nonostante la sua ricca storia, la crescente popolarità e il redditizio circuito professionistico, il ciclocross è tuttora una disciplina poco studiata.
In questo articolo tratto dal libro Performance Ciclistica scopriamo:
- La Storia del ciclocross
- I percorsi di ciclocross
- Le peculiarità delle biciclette da ciclocross
La Storia del ciclocross
Le prime gare si tengono in Francia all’inizio del XX secolo, ma fino al 1950 il ciclocross non ha l’onore di vedere istituito un Campionato Mondiale, la cui prima edizione del 1947 viene vinta da Jean Robic, già salito sul gradino più alto del podio del Tour de France.
Le moderne gare di ciclocross si sono incredibilmente evolute negli anni, passando dai tempi in cui chi disegnava i percorsi poneva i ciclisti di fronte a qualsiasi tipo di difficoltà (tra cui ostacoli ad altezza vita e fiumi da guadare), a quelli odierni, dove questa disciplina è severamente regolata dall’UCI.
I percorsi di ciclocross
Le gare si tengono in inverno (da settembre a febbraio nell’emisfero nord) e in termini di durata spaziano tra i 30 minuti per i più giovani e i 60 per i senior. I ciclisti gareggiano con qualsiasi condizione meteo, in un circuito di lunghezza minima pari a 2,5 km, anche se negli eventi non ufficiali possono esserci variazioni.
I percorsi sono studiati per favorire cambiamenti di ritmo e includono diversi tipi di superficie, come strade, prati e sentieri in mezzo ai boschi, ostacoli naturali e artificiali. Si tratta perciò di gare molto impegnative, dove i ciclisti possono avere a che fare con argini scoscesi, ostacoli artificiali, dune di sabbia e buche, che in molti casi li costringono a scendere dalla bici e a correre caricandosela in spalla. La sola capacità fisica non è perciò sufficiente per essere un buon atleta di ciclocross, ma serve anche un ottimo livello di capacità tecnica per valutare e superare questi ostacoli con il minor dispendio di tempo ed energia possibile.
Le peculiarità delle biciclette da ciclocross
Se è vero che i professionisti di ciclocross sono creature altamente specializzate, lo stesso vale per le loro biciclette. Anche se le bici da ciclocross hanno qualche tratto in comune con le loro omologhe da strada (il manubrio e l’assenza di sospensioni), sono concepite per affrontare terreni fangosi e per essere facilmente trasportate a mano. Non rientra tra gli scopi di questo articolo indagare le complessità del design di queste bici e il loro settaggio, ma alcune delle principali caratteristiche sono le seguenti:
• Battistrada largo (fino a 33 mm), con bassa pressione, per avere il massimo della presa sui terreni fangosi.
• Bassi rapporti di marcia per assecondare velocità più lente (di solito non oltre 46 x 12 mm).
• Cerchioni solidi (spesso in fibra di carbonio) per farsi strada nel fango compatto.
• Pedali da mountain bike senza agganci.
• Telaio con maggiore spazio tra le ruote per evitare che si intasino a causa del fango.