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La power bag nell'allenamento funzionale
La storia e le varia tipologie di questo attrezzo
La Powerbag è sia uno strumento che un sistema di allenamento free-weight, che si utilizza dalla notte dei tempi per allenarsi in maniera efficace e sicura.
Scopriamo insieme in questo articolo tratto dal libro La verità sull'allenamento funzionale di Guido Bruscia:
- la storia della powerbag;
- le tipologie di powerbag.
La storia della powerbag
La maggior parte degli attrezzi funzionali ha origine migliaia di anni fa'. Sulle palle mediche, per esempio, abbiamo fonti che ne indicano la conoscenza già nel 5000 a.C. da parte dei lottatori persiani. Probabilmente allo stesso periodo si possono fare risalire le prime sandbag, vale a dire sacchi riempiti di materiali di scarto. Di sicuro sappiamo che all’epoca degli antichi romani, sacchi riempiti di sabbia venivano usati dai gladiatori per i loro allenamenti.
In epoca moderna i sacchi riempiti di sabbia sono stati utilizzati nell’edilizia, nelle situazioni di emergenza per esempio per arginare lo straripamento di corsi d’acqua e dai militari. Dal loro utilizzo “civile” a quello ginnico il passo è stato davvero breve e ovviamente ha determinato anche un’evoluzione dell’attrezzo.
Le tipologie di powerbag
Le sandbag sono sacche di materiale plastico di diverse misure con all’interno dei sacchetti più piccoli detti “filler”, pieni di sabbia, carta compressa, pietrisco, argilla o altri materiali di scarto. Immaginiamoci quindi una sandbag come una sacca con tanti sacchettini indipendenti “vaganti” al suo interno. L’effetto destabilizzante è notevole ed è uno dei principali vantaggi che offre l’attrezzo; l’unico svantaggio dell’allenamento con la sandbag è il fatto che prima o poi, questi attrezzi tendono a buttare fuori polvere e/o sabbia.
Le powerbag, che non sono a peso variabile, sono invece più maneggevoli, meno destabilizzanti, ma sicuramente più facilmente utilizzabili per la clientela delle palestre e dei centri di allenamento. Inoltre sono dotate di più maniglie, che consentono prese e differenziazioni maggiori, oltre alla creazione di nuovi esercizi.
Esistono anche le bag ad acqua. La destabilizzazione ha un senso, ma fino a un certo punto, poiché l’acqua ha un effetto eccessivo da questo punto di vista. Soprattutto negli esercizi per gli arti superiori, magari con rotazioni aggiunte, una destabilizzazione amplificata come quella imposta dalla bag ad acqua può diventare pericolosa.
A prescindere dalla tipologia, la powerbag racchiude in sé l’essenza del funzionale, infatti va utilizzata pensando a gesti e non a esercizi segmentati. Quando si usa la bag non bisogna pensare a sollevare, ma a lanciare, saltare, spingere e tirare. Entrare nel gesto e uscire dall’esercizio permette di muoversi in maniera diversa e sollevare pesi molto più pesanti di quello che avremmo pensato.