- Silver-Fagan Alex
- AA.VV.
- Agostino Samuel
- Albini Ester
- Allegri Sara
- Altman Peggy
- Andrea Neyroz
- Antonucci Lauren A.
- Austin Dan
- Barbi Moreno
- Barbieri Davide
- Bargossi Alberto Mario
- Bazzani Boris
- Bean Anita
- Benson Roy
- Bertuccioli Alexander
- Bianco Antonino
- Bordoni Bruno
- Bradley John
- Brandon Leigh
- Brescia Teodoro
- Broussal-Derval Aurélien
- Brown Jason
- Bruscia Guido
- Burt Phil
- Cánovas Linares Ricardo
- Calle Flauto
- Caloro Rocco
- Camporese Alessandro
- Carone Deborah
- Casadei Iacopo
- Caserta Roberto
- Cassarino Salvatore Antonio
- Cereda Ferdinando
- Ceriani Marco
- Cianti Giovanni
- Clifford Ross
- Confalonieri Francesco
- Connolly Declan
- Corno Claudio
- Coulson Morc
- Cuni Federica
- Dameli Massimo
- Daniels Jack
- De Bartolomeo Donato
- Di Monte Marco
- Diamantini Simone
- Dieguez Papì Julio
- Dragoni Graziella
- Ellsworth Abby
- Facchinetti Paolo
- Fagioli Fabrizio
- Faverzani Alfredo
- Federico Fignagnani
- Fiorin Daniele
- Fumarola Martino
- Furia Fabrizia
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- Hahn Michael
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- Hopker James e Jobson Simon
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- Iovieno Luca
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Personal trainer funzionale: come è nato e perchè vi cambierà la vita
Il functional training secondo Calle Flauto
Negli ultimi anni il mondo del fitness ha visto nascere una nuova forma di allenamento, il cosiddetto allenamento funzionale.
In questo articolo, tratto dal libro Personal trainer funzionale, l'autore Calle Flauto racconta la sua esperienza professionale e spiega:
- Le origini della sua proposta formativa;
- Gli obiettivi del functional training.
Le origini
La prima volta che provai degli esercizi di forza integrata rimasi estasiato. Ero completamente e piacevolmente stupito della sensazione che avevano sul mio corpo ma anche da come riuscivo a fare poco o nulla nonostante fossi molto allenato. Era il 1993 e gli allenamenti di forza integrata e quelli che oggi vengono chiamati “funzionali” erano ancora sconosciuti ai più.
Fu così che le mie ricerche, i miei studi e naturalmente i miei allenamenti si orientarono in quella direzione, anche “grazie” ad alcune brutte ernie del disco che nel frattempo mi ero guadagnato a causa di allenamenti massacranti e poco funzionali. Oggi, che sono più “grande”, posso affermare che non solo ho riabilitato completamente le mie ernie contro tutte le previsioni dei medici, ma anche che il mio corpo è molto più forte e flessibile di quando ero giovane.
All’interno degli allenamenti di forza integrata c’è tutto quello di cui ha bisogno l’essere umano per mantenere il corpo in condizioni ottimali: gli esercizi e le sequenze di lavoro permettono di riequilibrare e “riparare” il nostro organismo, rendendolo forte, flessibile e soprattutto integrato.
Negli ultimi anni, i settori fitness e wellness hanno fatto passi da gigante in questa direzione, ma, come spesso accade, appena qualcosa fa tendenza la massa segue l’ultima moda a occhi chiusi, senza domandarsi il perché o il percome essa funzioni, limitandosi spesso a “scimmiottare” qualche esercizio eseguito da un collega o visto in un video. Purtroppo non tutto quello che viene spacciato per “funzionale” risulta tale per i nostri clienti; spesso la loro struttura non è pronta per eseguire sequenze di lavoro così intense – dopotutto molti di loro arrivano da anni di scarsa funzionalità, che li hanno portati non solo ad avere dolori più o meno localizzati e diffusi ma, in alcuni casi, a incorrere in infortuni che hanno ulteriormente peggiorato il problema.
Il lavoro funzionale
Per “lavoro funzionale” si intende una sequenza di esercizi che prendono in considerazione il corpo come un’unica unità e si prefiggono di migliorarne le funzioni durante lo svolgimento delle azioni quotidiane.
Di esercizi, naturalmente, ne esistono a migliaia, a partire dai più semplici, come le posizioni in appoggio monopodalico (che può anche essere definito “funzionale”), i burpees, il salto con la corda e sui box, i pull up alla barra e così via. Il punto, però, è che molti di essi non dovrebbero essere nemmeno proposti, in quanto la “funzione” di ogni persona varia a seconda della professione che esercita, della storia muscolo-scheletrica che la caratterizza e degli infortuni che ha subito nel corso della vita. […]
Quello che noto spesso nelle palestre è la poca attenzione prestata alla qualità del movimento. Gli esercizi di forza integrata, o funzionali, vengono definiti “esercizi con uno scopo”, ma se non viene prima valutata la qualità di movimento del soggetto ha davvero poco senso proporli, dal momento che il cliente cercherà di eseguirli come può, con i risultati sopra citati.
Conoscere la scienza e i principi che stanno dietro gli allenamenti di forza integrata permette all’operatore di avere una solida base da cui partire per preparare sedute di allenamento bilanciate e “cucite” su misura, in relazione alle reali problematiche individuali.
Un personal trainer funzionale deve identificare le principali asimmetrie e i deficit di funzionalità dei propri clienti, così da potere suggerire loro il modo più rapido per riacquistare la propria funzionalità attraverso l’esecuzione di esercizi mirati. L’obiettivo è, in definitiva, quello di colmare un parametro dell’allenamento fin troppo trascurato: la qualità del movimento.