Elika
(0)
articoli in carrello: (00)
Il tuo carrello è vuoto
Totale: 0 € 0 € 00 articoli nel tuo carrello

Terza Età e benefici dello Yoga

Terza Età e benefici dello Yoga

Benefici per il corpo e per la mente

Quando ci si avvicina alla mezza età, il corpo comincia a perdere flessibilità, la rigidità aumenta e la colonna si comprime. Si perdono mobilità ed equilibrio, mentre la massa muscolare e quella ossea diminuiscono. Nella maggior parte dei casi, quando si raggiungono i 50 anni, si sperimentano problemi al collo e alla schiena dovuti spesso a uno stile di vita sedentario e ad anni di cattiva postura. Nemmeno i più attivi riescono e a sfuggire all’assalto del tempo sul corpo.

Lo yoga fornisce una soluzione alla rigidità del corpo che invecchia. Le asana che prevedono movimenti lenti e delicati sono ideali per gli allievi più anziani e aiutano la mente e il corpo a rimanere giovani e attivi, mentre il pranayama aumenta l’apporto di ossigeno al cervello. In questo articolo, tratto dal libro Yoga Tutor, vediamo insieme:

  • Lo Yoga dopo i 50 anni;
  • Yoga ed approcci funzionali.

Lo Yoga dopo i 50 anni

Alcune asana possono essere praticate seduti su una sedia, o anche sul letto. Alcune contrastano gli effetti della gravità allungando la colonna, migliorando la postura e muovendo le articolazioni nel loro pieno range di movimento. Mentre con gli allievi più giovani ci si concentra maggiormente sul rafforzamento del corpo, con quelli di mezza età l’obiettivo diventa mantenere uno stato di salute ottimale, prevenendo gli infortuni con uno stile di vita yogico, che comprende la conoscenza della mente e la biomeccanica del corpo, il praticare asana sicure, esercizi di respirazione, una dieta adeguata, riposo e rilassamento. 

Chi inizia a fare yoga dopo i 50 anni spesso soffre di diversi disturbi solitamente associati al processo di invecchiamento, come rigidità, dolore alla schiena, artrite, osteoporosi, problemi cardiaci e pressione alta. Questo non vuol dire che tutti quelli che hanno i capelli bianchi soffrano di problemi alla schiena o di artrite alle ginocchia, ma è importante che un insegnante capisca le condizioni legate all’età, sia che insegni a una classe composta interamente da anziani o che voglia integrare persone più anziane in una classe di allievi giovani. 

Yoga ed approcci funzionali

Avere un’idea dei cambiamenti e dei problemi di salute più comuni e di come questi influiscono sul movimento e la forza aiuta l’insegnante a valutare fino a che punto mettere alla prova un allievo, cosa cambiare e come aiutarlo a ottenere i massimi benefici dallo yoga. Movimenti lenti e delicati permettono al corpo che sta invecchiando di andare più a fondo in una posizione, che è già una sfida di per sé. Alcuni uomini, in particolare, potrebbero provare a eguagliare chi è più giovane e più esperto di loro. Molti giovani si avvicinano allo yoga per ottenere benefici esteriori, mentre negli allievi più anziani l’obiettivo si sposta interiormente. Eseguire movimenti più fluidi e creare spazio nelle articolazioni è più importante che raggiungere benefici estetici. Detto questo, il limite oltre cui occorre rallentare varia da persona a persona e di solito dipende da quando si è iniziato a fare yoga e dalla propria forma fisica. Alcuni sessantenni possono essere più forti e flessibili di trentenni che non hanno mai praticato.