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Le Asana nello Yoga
Nomi, origini, classificazione e caratteristiche delle Asana
Inizialmente il termine Asana si riferiva alla posizione seduta che l’adepto assumeva nei confronti del guru durante la meditazione.
Adesso con esso si indica semplicemente una “posizione comoda”, o “posizione facile”, che il corpo assume durante la pratica degli esercizi di yoga
Scopriamo insieme in questo articolo tratto da Yoga. L'antidoto naturale allo stress:
- Nomi e origini delle asana;
- Classificazione delle asana;
- 5 Caratteristiche delle asana.
Nomi e origini delle asana
I nomi delle asana riprendono quelli di animali o figure geometriche, oppure indicano alcune parti del corpo e oggetti;
tutto ciò che ci circonda potrebbe essere rappresentato da un’asana. Ogni posizione ha un risultato specifico a livello fisico: sull’apparato muscolo-scheletrico, il sistema circolatorio, l’endocrino, il nervoso volontario e vegetativo e tutti i visceri.
Esistono centinaia di posture la cui origine risale a circa 6.000 anni fa ed è stupefacente come a distanza di secoli la gente continui a praticare lo yoga con tanta dedizione.
Da un punto di vista mentale, invece, l’esecuzione delle asana regala armonia e rilassamento, che si traducono in una migliore qualità di vita.
Classificazione delle asana
Potremmo classificare le asana a seconda della forma che assume la colonna vertebrale durante la loro esecuzione:
• posizioni di flessione, deputate alla chiusura;
• posizioni rilassanti;
• posizioni caratterizzate da un’estensione della colonna vertebrale, più energizzanti e adatte all’apertura.
Esistono asana la cui componente predonimante è il miglioramento della flessibilità e asana deputate alla forza.
Tutte hanno direttamente un beneficio fisico, mentre indirettamente agiscono a livello mentale.
È oramai evidente che a un corpo rigido e privo di scioltezza corrisponderà una mente rigorosa e poco flessibile, così come una mente priva di equilibrio si rifletterà sul corpo danneggiandolo.
La pratica delle asana ci consentirà di utilizzare il corpo come chiave di accesso per arrivare a influenzare la nostra mente e ottenere un benessere totale e completo.
5 Caratteristiche delle asana
Le asana sono concepite in primo luogo per dare mobilità alla colonna vertebrale (l’asse vitale del corpo e sede del midollo spinale) ed eliminare i blocchi che si creano nelle articolazioni provocati da una vita sedentaria, oltre che da una pratica sportiva scorretta e sbilanciata.
Questi effetti si ottengono combinando l’esecuzione delle asana con la respirazione.
Non tutte le posizioni che assume il corpo possono però considerarsi asana. Per essere tale, una posizione deve essere:
- immobile;
- tenuta a lungo;
- mantenuta in assenza di sforzo;
- eseguita con il controllo del respiro;
- eseguita con il controllo della mente.
Se non possiede tutti e cinque i requisiti richiesti, è considerata una normale pratica sportiva che avrà dei benefici fisici ma mai profondi come accade nello yoga.
Rimanere immobili per qualche tempo in un’asana è il solo modo efficace per massaggiare energicamente organi, muscoli e articolazioni; in questo modo si agisce più in profondità e si evita di ripetere semplicemente dei gesti in modo meccanico.
L’immobilità mette in azione, senza che se ne sia consapevoli, alcuni centri nervosi che devono trovarsi disposti in un certo modo a seconda della posizione.
Pur non avendo un valore puramente curativo vero e proprio, le posizioni contribuiscono a conservare una buona salute, facilitando e migliorando i movimenti che la vita quotidiana impone.
In definitiva, potremmo affermare che la pratica delle posture yoga aiuta a conservare o a ristabilire l’immunità naturale che si va via via perdendo, o che abbiamo già perso, consentendo all’organismo di ritrovare il naturale equilibrio funzionale.