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L'importanza del sonno per il benessere del cervello
Tratto dal libro Alimentazione e Cervello
Dormire è una parte così scontata delle nostre vite che non ci fermiamo mai a pensare quanto sia strano il processo del sonno. Ogni notte ci corichiamo e perdiamo la percezione di ciò che succede attorno a noi per diverse ore. Quando ci svegliamo, se siamo stati abbastanza fortunati da dormire per tutta la notte, ci alziamo e riprendiamo la nostra vita, solo per tornare a letto quando si fa ora di coricarsi nuovamente e perdere conoscenza. In questo articolo, tratto dal libro Alimentazione e Cervello, vedremo insieme:
- Di quanto sonno ha bisogno il cervello;
- Diverse fasi di sonno per diverse attività cerebrali
Di quanto sonno ha bisogno il cervello
Sembra che il cervello umano abbia un meccanismo incorporato che ci spinge ad essere attivi e svegli durante il giorno e assonnati di notte. I ricercatori sostengono che questo sia il motivo per cui chi fa i turni, e spesso lavora di notte, ha difficoltà a stabilire e mantenere ritmi affidabili di sonno e veglia. Inoltre, queste persone hanno nettamente più problemi di salute, compresi l’aumento di peso e l’obesità. Ma limitarci a dire che siamo predisposti a stare svegli dopo l’alba e ad addormentarci dopo il tramonto, sarebbe semplicistico: il sonno è molto più complesso.
Di quanto sonno ha bisogno il cervello?
Oggi tendiamo a dormire molto meno rispetto a 50 anni fa. L’invenzione della lampadina da parte di Edison negli anni Ottanta del diciannovesimo secolo ha modificato l’associazione “luce diurna-veglia, notte-sonno” che ha regolato da sempre la vita degli esseri umani. Oggi viviamo in un mondo attivo ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, dove andando a letto presto si teme di perdersi qualcosa di interessante, remunerativo, o divertente. E poi ci sono i lavoratori turnisti, i viaggiatori internazionali, gli studenti e i lavoro-dipendenti: insomma, ci ritroviamo un mondo che mette continuamente alla prova i confini del benessere fisico e mentale. Abbiamo cambiato un istinto primitivo che ha le sue basi nella nostra evoluzione per adattarlo a un fenomeno tecnologico della modernità, e questo si è tradotto in un cambiamento del nostro stato di salute.
Il nostro corpo si è evoluto per trascorrere un terzo della sua vita nel sonno: la riduzione di questa fase provoca problemi di salute. Ci sono alcune persone – molto poche – che sembrano necessitare di meno sonno, ma i ricercatori sono convinti che questa sia un’eccezione e certamente non la regola. Ogni ciclo di sonno ha una funzione specifica e influenza il nostro pensiero, il sistema immunitario, la memoria, la crescita e la velocità d’invecchiamento. Quando proviamo a comprimere qualcosa di così importante come il sonno per farlo rientrare nei tempi che più ci aggradano, invece che nei tempi richiesti dal nostro corpo e dal nostro cervello, ne pagheremo il prezzo sotto forma di rallentamento del pensiero, cattivo umore e aumento di peso.
Diverse fasi di sonno per diverse attività cerebrali
Il sonno è composto da diverse fasi e ognuna ha una funzione importante. I ricercatori sono convinti che ogni fase di sonno svolga determinate funzioni a livello cerebrale e sia necessaria per mantenere il cervello in salute. Quando queste fasi di sonno vengono disturbate, o non dormiamo abbastanza, il nostro cervello ne soffrirà in termini di prontezza e di capacità di apprendimento o di memorizzazione. La velocità di elaborazione, la precisione, l’apprendimento spaziale, i tempi di reazione e la memoria di lavoro ne verranno influenzati negativamente. C’è anche il rischio di sviluppare un’instabilità emotiva. Ci sono tre fasi essenziali che non dovrebbero mai essere saltate, per un totale di sette/otto ore di sonno ogni notte:
- Sonno leggero: si verifica appena ci si addormenta e comprende le cosiddette fasi 1 e 2 del sonno. Durante questa fase, svegliarsi è molto facile.
- Sonno profondo: è la fase successiva, che comprende le fasi 2 e 3. Quando passiamo al sonno profondo, le parti del nostro cervello che controllano l’attivazione mentale rallentano, così come quelle che controllano la muscolatura. L’invio di informazioni che consolidano o recuperano i ricordi diminuisce fortemente e lo stato di percezione sensoriale viene virtualmente interrotto. Il cervello riduce la sua attività e usa una quantità di energia molto ridotta, rispetto a quando siamo svegli, anche se prosegue il processo di memorizzazione di ciò che si è imparato durante il giorno. Questo è il motivo per cui i ricercatori credono che questo tipo di sonno migliori la creatività. Durante questa fase di sonno vengono rifornite le nostre riserve di energia. Se ti trovi in uno stato di privazione del sonno, non è detto che dormirai più a lungo quando ti coricherai, ma passerai molto più tempo in questa fase di sonno profondo.
- Fase REM (rapid eye movement, movimento rapido degli occhi): quest’ultima fase è quella in cui sogniamo, ovvero vediamo immagini con l’occhio della mente, perché si attiva l’area del cervello che controlla le informazioni visive. Anche le aree che controllano il movimento muscolare, la respirazione, il battito cardiaco e le emozioni diventano tutte più attive, così come le funzioni visive, uditive, sensoriali e della memoria.
Una volta completato il primo ciclo di sonno, esso viene ripetuto. Un ciclo intero dura dai 90 ai 120 minuti.