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Enzimi digestivi e probiotici: come introdurli con l'alimentazione
Benefici e particolarità
Se il cibo è masticato adeguatamente e digerito bene, può essere assorbito in modo ottimale. Quando ciò accade, il cervello ottiene i nutrienti che gli servono e anche il corpo lavora correttamente. Quando ciò non accade, invece, ne risentono l’umore, la memoria, l’apprendimento e la capacità di concentrazione.
In questo articolo tratto da Alimentazione e Cervello parliamo de:
- L'importanza dell'assunzione degli enzimi digestivi;
- Come aggiungere in modo naturale i giusti probiotici.
Ormai abbiamo capito che molto di ciò che accade nell’intestino influenza direttamente il cervello perché alcuni neurotrasmettitori, come la serotonina, sono addirittura più abbondanti nell’intestino che nel cervello. Ricerche recenti hanno collegato l’apparato digerente a problemi psichiatrici, gettando nuova luce su come l’intestino e il cervello siano connessi.
L'importanza dell'assunzione degli enzimi digestivi
L’utilizzo di enzimi digestivi aiuta l’intestino a scomporre il cibo nei suoi elementi funzionali e a facilitare una digestione ottimale. Per esempio, un buon enzima digestivo comprato in negozio contiene proteasi per aiutare a digerire le proteine, lipasi per aiutare a digerire il grasso e amilasi per digerire i carboidrati. Altre aggiunte consigliabili sono la maltasi, che converte zuccheri complessi provenienti dai cereali in glucosio, la fitasi che aiuta il processo digestivo in generale, e la cellulasi, che aiuta a digerire la cellulosa (la fibra contenuta nei cibi vegetali). Sintomi quali gonfiore, bruciore di stomaco, meteorismo, reflusso gastroesofageo o nausea indicano che l’apparato digerente non sta funzionando in maniera ottimale. Lo stress, l’infiammazione e l’invecchiamento sono tutti fattori che influenzano la capacità dell’organismo di produrre sufficienti enzimi per digerire il cibo. Assumere un buon enzima digestivo sotto forma di integratore e aumentare la quantità di cibi freschi o cotti al vapore nella dieta migliora la digestione e produce un effetto positivo sulla capacità del cervello di lavorare in maniera ottimale. Ricordati di assumere gli enzimi digestivi insieme a un pasto e consulta un medico in caso di problemi continuativi all’apparato digerente.
Come aggiungere in modo naturale i giusti probiotici
Per consentire all’apparato digerente di lavorare al meglio, sono necessari anche i batteri buoni che costituiscono la flora intestinale. Questi batteri benefici vengono danneggiati e la loro quantità viene ridotta quando il cibo è molto lavorato, quando siamo stressati o quando assumiamo antibiotici. Il risultato finale è una cattiva digestione e un’infiammazione dell’intestino.
Aggiungere un probiotico alla dieta aiuta l’apparato digerente a lavorare in maniera ottimale, riducendo l’infiammazione, e di conseguenza ha un effetto positivo sulla salute del cervello. Un buon probiotico, comprato in un negozio di alimenti salutistici, può avviare il processo di ricolonizzazione del tuo apparato digerente con i batteri benefici per l’intestino. I ceppi migliori provengono dal genere Lactobacillus e dalle specie acidophilus, rhamnosus e plantarum. La produzione commerciale di probiotici avviene coltivando i batteri benefici in un ambiente idoneo alla loro crescita, per poi confezionare il “raccolto” in capsule.
Lo yogurt che contiene fermenti lattici vivi è un modo naturale di introdurre enzimi digestivi e probiotici nella tua dieta quotidiana. Se vuoi evitare i latticini, puoi scegliere lo yogurt di cocco. Assicurati di leggere attentamente l’etichetta di qualunque yogurt tu decida di prendere, dato che molti sono pieni di zuccheri, dolcificanti e aromi artificiali. Anche altri cibi fermentati, quali il kimchi, i crauti e le verdure in salamoia, contengono probiotici, ma assicurati di scegliere quelli conservati con acqua e sale, e non con l’aceto.
Una bevanda che costituisce una buona fonte di probiotici è il kombucha. Aggiungere un prebiotico, che fornisce nutrimento ai probiotici, aiuterà i batteri buoni presenti nell’intestino a lavorare in maniera ottimale. I prebiotici si trovano naturalmente in asparagi, porri, cipolle, topinambur (carciofo di Gerusalemme), cicoria, radici di tarassaco e bardana. Buone fonti sono anche cavolo, cavolfiore, cavoletti di Bruxelles, cavolo riccio e ravanelli.