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Dimagrire con l'allenamento funzionale
Esercizi per perdere peso
Cos’è il dimagrimento e come possiamo attivare le diverse vie lipolidiche? Ce lo spiega Guido Bruscia della Functional Training School, nel suo bestseller Allenamento funzionale.
- Cos'è il dimagrimento?
- Tipi di allenamento per dimagrire.
Cos’è il dimagrimento?
Il dimagrimento è una condizione metabolica che ha più “padri”. Diverse sono le vie lipolitiche organiche, dunque per forza di cose ci sono metodi differenti per arrivare alla perdita di massa grassa. Per prima cosa chiariamo cosa intendiamo per dimagrimento; non è semplicemente un calo ponderale − da questo punto di vista la bilancia serve a poco (forse solo nei soggetti con grande sovrappeso) perché non misura il calo reale nella percentuale di grasso. Allora cos’è il dimagrimento? Il dimagrimento è il calo delle frazioni lipidiche organiche, in particolare sottocutanee e viscerali. Parto da un’affermazione ovvia, ma comunque da tenere sempre presente: non esiste dimagrimento, o perlomeno è estremamente difficile, senza un regime alimentare adeguato. Questo punto può sembrare scontato, ma guarda caso è alla base di qualsiasi mancanza di risultati. Detto questo, chiarisco subito che il lavoro a circuito si presta anche ad altri tipi di adattamenti, dall’ipertrofia alla forza. È il tipo di stimolo allenante che determina le componenti neurogene e muscolari coinvolte.
Allenamenti e vie lipolitiche
Ora vediamo gli stimoli allenanti in grado di attivare le diverse vie lipolitiche:
1. Allenamento per il tono muscolare
Il tono muscolare è un messaggio elettrico a bassissima intensità sempre presente nel muscolo attivo, anche a riposo. È un adattamento tipicamente nervoso e ci si arriva con il classico allenamento per la forza. L’allenamento per la forza incrementa nel tempo il tono muscolare; questo comporta un incremento del metabolismo basale del soggetto e anche un incremento del “lavoro” ossidativo sui grassi a riposo.
2. Allenamento pro-ipertrofia
Molti mi chiedono cosa c’entri l’ipertrofia col dimagrimento. Durante un esercizio a esaurimento, la produzione di lattato è indice di risposta ormonale da parte di:
- Ormone della crescita: proteosintetico e lipolitico;
- Catecolamine: adrenalina e noradrenalina (lipolitici);
- Ormoni tiroidei: lipolitici.
Ma c’è dell’altro. Per esempio, sappiamo che lavorando in maniera intervallata sino alla soglia del lattato influiamo in maniera pesante sull’EPOC (Post Exercise Oxygen Cosumption).
Tutto questo si traduce in un incremento del metabolismo protratto per parecchie ore (a seconda dell’intensità dell’esercizio) dopo l’allenamento (12, 16, anche 24 ore e più) con un incremento nel consumo di grassi del 10-15% a riposo!
3. Allenamento aerobico
Le vie ossidative del ciclo di Krebs sono fondamentali per apportare l’ossigeno indispensabile per la lipolisi. Il lavoro aerobico a bassa intensità è indispensabile nella prima fase di allenamento per i soggetti obesi o in forte soprappeso. È importante anche per i principianti, ma nel tempo l’intensità dovrà essere progressivamente incrementata arrivando all’allenamento intervallato e ai circuiti.
A proposito di questi ultimi, particolarmente proficue sono le metodiche Cardio Fit Training, Peripherial Hearth Action, Circuit training. Tra queste, ulteriori evoluzioni sono:
- Circuiti blitz, per la loro capacità di mettere in crisi in brevissimo tempo tutti i sistemi organici, arrivando subito al debito di ossigeno;
- Timing circuit (circuiti a tempo), per la gestione dell’economia del gesto o dei gesti che si stanno compiendo.