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Come l'alimentazione influenza i neurotrasmettitori

Come l'alimentazione influenza i neurotrasmettitori

Cosa sono e che funzione hanno

I neurotrasmettitori sono piccole sostanze chimiche che trasmettono, amplificano e modulano i segnali tra neuroni. Trasportano informazioni tra neuroni attraverso un piccolo spazio chiamato fessura intersinaptica, consentendo ai nostri pensieri di avere un senso, alle nostre emozioni di essere chiare e al nostro umore di essere comprensibile e ragionevole. In questo articolo, tratto dal libro Alimentazione e Cervello, vediamo insieme nello specifico:

  • Come funzionano i neurotrasmettitori;
  • La funzione delle proteine.

Come funzionano i neurotrasmettitori 

Quando i nostri neurotrasmettitori funzionano bene, ci sentiamo bene, ma quando non funzionano bene riscontriamo una serie di difficoltà. Se pensiamo che i neuroni non sono effettivamente in contatto l’uno con l’altro, ma comunicano semplicemente attraverso impulsi elettrochimici inviati a breve distanza, ci rendiamo conto di quanto il cervello sia meraviglioso. I neurotrasmettitori incorporano nel messaggio che inviano un segnale che “eccita” o “inibisce” una risposta. Tuttavia, alcuni neurotrasmettitori hanno funzioni sia eccitanti che inibitorie, mentre altri non hanno nessuna delle due, ma svolgono altri compiti importanti. Quale sia il messaggio trasmesso dal neurotrasmettitore dipende da quale tipo di neurone invia e/o riceve il segnale. Ogni neurotrasmettitore ha una funzione specifica. Stimolando il rilascio di vari neurotrasmettitori, abbiamo un potente meccanismo grazie al quale influenzare il nostro pensiero. Per esempio, guardare una scena rilassante e calmante stimolerà il rilascio di serotonina e acido gamma-amminobutirrico (GABA), lasciandoti sereno e rilassato. Al contrario, una scena spaventosa di un film dell’orrore stimolerà il rilascio di neurotrasmettitori che ti lasceranno una sensazione di agitazione e inquietudine.  Il luogo dove il neurotrasmettitore viene assorbito dopo aver attraversato la sinapsi è detto recettore; esso determina anche quale tipo di messaggio viene inviato a monte, verso il neurone. Tutti questi fattori di segnalazione concorrono a determinare l’effetto finale, che consiste nell’attivare o meno un certo neurone. 

La funzione delle proteine

Le proteine sono il materiale di cui è costituita la maggior parte dei neurotrasmettitori, quindi sono indispensabili per una funzione cerebrale ottimale. Le proteine sono costituite da amminoacidi, che, insieme al giusto tipo di grassi, sono i mattoni costitutivi del cervello e del corpo. Gli amminoacidi costituiscono composti specifici che vengono detti precursori. Questi precursori vengono trasformati in neurotrasmettitori utilizzando enzimi specifici che dipendono da vitamine e minerali. Il fegato produce circa il 60 per cento degli amminoacidi di cui abbiamo bisogno; il restante 40 per cento deve essere introdotto tramite la dieta. È quindi evidente la necessità di mantenere il fegato in buona salute (v. pagina 82 per saperne di più). Alcuni amminoacidi sono essenziali, ovvero devono essere ottenuti dal cibo, mentre altri non essenziali possono essere sintetizzati nel fegato. Tuttavia, nei periodi di malattia o di stress, gli amminoacidi non essenziali possono diventare essenziali e devono essere ottenuti direttamente dal cibo. Gli amminoacidi sono legati insieme in sequenze diverse, in modo da poter costituire diversi neurotrasmettitori cerebrali. In mancanza di questi messaggeri, i neuroni non sono in grado di comunicare correttamente e sorgono problemi cognitivi tra cui depressione, ansia, difficoltà nella memorizzazione, nell’apprendimento e nella concentrazione, livelli di motivazione altalenanti e prontezza mentale incostante. 

Diverse ricerche hanno collegato bassi livelli di certi amminoacidi a difficoltà di attenzione. Questo può essere dovuto a una serie di motivi: un apporto insufficiente di proteine con la dieta, l’inadeguato trasporto di questi nutrienti essenziali dall’apparato digerente, difficoltà ad assorbirli dall’apparato digerente, problemi a sintetizzarli in precursori dei neurotrasmettitori. 

Inoltre, gli amminoacidi aiutano a costituire l’insulina, che porta il glucosio fuori dal flusso sanguigno e dentro le cellule. Vari amminoacidi sono necessari anche per aiutare le cellule a regolare e mantenere il loro equilibrio in termini di glucosio. Dunque, una carenza di proteine si ripercuote sull’assorbimento e il trasporto di glucosio, influenzando negativamente la cognizione. 

Le proteine sono necessarie anche per consentire la creazione di nuovi ricordi, poiché servono alle cellule cerebrali per cambiare la loro struttura in modo da immagazzinare i ricordi nell’ippocampo e nelle altre parti del cervello. Senza una quantità sufficiente di proteine, le cellule che hanno il compito di formare questi ricordi non riescono a produrre i cambiamenti desiderati, e questo ha un impatto negativo sulla memoria. Sentirsi brillanti e concentrati è un vero problema quando il cervello già sta lottando per concentrarsi e formare nuovi ricordi.