- Silver-Fagan Alex
- AA.VV.
- Agostino Samuel
- Albini Ester
- Allegri Sara
- Altman Peggy
- Andrea Neyroz
- Antonucci Lauren A.
- Austin Dan
- Barbi Moreno
- Barbieri Davide
- Bargossi Alberto Mario
- Bazzani Boris
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- Bertuccioli Alexander
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- Brescia Teodoro
- Broussal-Derval Aurélien
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- Cánovas Linares Ricardo
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- Facchinetti Paolo
- Fagioli Fabrizio
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- Federico Fignagnani
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- Zanon Daniela
Allenamento Miofasciale: il metodo FreE
Le 5 strategie del metodo FReE
Il metodo FReE è basato su cinque strategie fondamentali, ognuna delle quali ha un impatto e uno stimolo diverso sui tessuti mio-fasciali. In questo articolo, tratto dal libro Allenamento Miofasciale, andremo a vedere insieme:
- Le 5 strategie FReE;
- Particolarità di ogni strategia.
Le 5 strategie FReE
Nel FReE usiamo le cinque strategie di movimento di cui ha bisogno la fascia. Infatti, la fascia svolge le seguenti funzioni: comunica, dà la forma, muove e nutre. Pertanto, nel FReE usiamo le cinque strategie elencate per percepire, mobilizzare, allungare, muovere, rilassare (e infine migliorare!) le funzioni vitali della fascia.
Usare il metodo FReE nel proprio allenamento
Il ruolo della fascia influisce sulla vita quotidiana, sul fitness e sulle attività sportive? La risposta è: assolutamente sì. Più conosciamo la fascia, più ci appare evidente la sua profonda connessione con il movimento. Molti infortuni “muscolari” sono in realtà di origine connettivo-tissutale (fasciali); molti infortuni muscolari si manifestano là dove le fibre collagene che costituiscono la fascia sono in deplezione.
Risulta chiaro che il sistema muscolare è parte del continuum fasciale e, quando è affetto da patologie o disturbi sistemici, la sua funzione subisce una modifica non fisiologica che lo porta in stato di sofferenza. Ad esempio, la riduzione dello scorrimento causata da una cicatrice genera una tensione anomala, che può colpire il continuum fasciale sviluppando un ambiente infiammatorio, acuto o cronico. È fondamentale, quindi, comprendere come allenarci al meglio per prevenire e riparare i danni e costruire elasticità.
Nella fascia si trovano da sei a dieci volte più terminali nervosi sensoriali rispetto ai muscoli; coscientemente o incoscientemente, laddove è previsto movimento, lavorerete con la fascia per la vostra intera vita. Inoltre, recenti studi stanno rinforzando l’importanza della fascia e del tessuto connettivo nell’allenamento funzionale. La comprensione di ciò può e deve rivoluzionare la nostra idea di fitness.
L’allenamento mio-fasciale non sostituisce tutti gli altri allenamenti, ma li arricchisce. Era (o è ancora) l’anello mancante tra il pilates e l’allenamento funzionale. Grazie all’integrazione delle componenti che in grande parte mancavano, la catena è stata completata, almeno per il momento. Il FReE è dunque un allenamento integrante e deve far parte di un programma di forza, cardiovascolare e coordinativo.
Questo vale sia per gli atleti, professionisti o amatoriali, che intendono massimizzare le prestazioni, prevenire gli infortuni e migliorare il recupero post-infortunio, sia per chi vuole stare bene nel proprio corpo, alzarsi al mattino e sentirsi al meglio, affrontare le routine quotidiana senza problemi, o semplicemente sentirsi giovane.
Bastano una o due sessioni di allenamento mio-fasciale alla settimana, eseguite intensamente e correttamente, per far sì che nelle seguenti settantadue ore la fascia riproduca tessuto di collagene nuovo, fresco ed elastico. In alternativa alle due sessioni, si possono inserire singoli esercizi durante l’arco della giornata.