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L'allenamento funzionale per personal trainer
L’allenamento spiegato da Guido Bruscia
L'allenamento Funzionale Ecco come Guido Bruscia della Functional Training School spiega l’allenamento nel suo bestseller Allenamento funzionale.
- Come possiamo definire l'allenamento;
- La legge di Selye della supercompensazione;
- Programmazione del carico di lavoro.
Come possiamo definire l’allenamento?
Una persona qualsiasi decide di iniziare a correre, saltare, fare piegamenti sulle braccia e sulle gambe. E di farlo con continuità, sino al raggiungimento della stanchezza, cercando di migliorarsi. Questo vuol dire che impone al suo dispendio energetico quotidiano, composto da Metabolismo Basale + Spesa Energetica Giornaliera, un ulteriore stress energetico.
Non basta. Questo stress non si traduce solo in una maggiore spesa energetica, ma anche in uno stress periferico, cioè applicato sull’apparato locomotore, che altera l’equilibrio degli undici sistemi organici che regolano il corpo del nostro soggetto. L’allenamento sportivo in fisiologia è definito stressor, cioè uno stimolo stressante.
Lo stress è costituito da un insieme di fattori che alterano, rispetto alla normale vita dell’individuo, l’omeostasi organica, inducendo una risposta sistemica da parte del corpo. A sua volta, la risposta sistemica è composta da una risposta specifica (in relazione al tipo di stress) e da una risposta aspecifica (tipica di tutte le situazioni di stress).
Perché sia produttivo lo stress deve avere determinate caratteristiche di continuità (frequenza), impegno (intensità) e durata (volume). La frequenza dell’allenamento ne determina un aspetto fondamentale affinché vi siano gli adattamenti supercompensativi: il recupero.
La legge di Selye della supercompensazione
Ecco cosa dice la Legge di Selye, o della supercompensazione:
“In seguito a una situazione di stress, l’organismo mette in atto una serie di risposte aspecifiche e specifiche che coinvolgono tutto il corpo portando, dopo un opportuno recupero, a una serie di adattamenti conseguenti”.
In pratica, a ogni stimolo stressante l’organismo reagisce con una risposta e un adattamento conseguenti e proporzionali allo stimolo ricevuto. La supercompensazione potrà verificarsi solo dopo che l’organismo avrà ripristinato le condizioni antecedenti l’avvento dello stress allenante.
Il miglioramento di una data qualità non avviene quindi durante la seduta di allenamento, ma nella successiva fase di recupero; al contrario, sottoporre continuamente un soggetto a nuovi stress allenanti senza concedere al suo organismo di recuperare appieno fra le sessioni lo condurrà ben presto al sovrallenamento (OTS = Over Training Syndrome).
Programmazione del carico di lavoro
Azzardiamo una definizione: l’allenamento è la somministrazione di uno stress (carico aggiuntivo alla normale vita di relazione) che altera l’omeostasi organica per ottenere una risposta e un adattamento conseguenti (supercompensazione).
Noterete in questa definizione la parola “somministrazione”, un termine farmaceutico o medico. Non è stato scelto a caso: se l’allenamento è scientifico, altrettanto scientifiche devono essere la sua elaborazione e la scelta dello stimolo allenante.
Ricordate: ogni struttura muscolare ha una sua sollecitazione specifica. Questo è un fatto, anche se è vero che determinati stimoli, come ad esempio l’allenamento per la forza e le sue componenti, portano al miglioramento anche di altre strutture, qualità e caratteristiche.
Perché? La risposta è sistemica: coinvolge il corpo nel suo complesso. Di conseguenza, la scheda di allenamento è la programmazione dello stress (carico) che l’individuo deve applicare ai propri sistemi organici per ottenere delle modificazioni fisiologiche e gli adattamenti conseguenti.