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Fitness: i benefici dell'allenamento con il Revoring
Perché allenarsi con Revoring
Oggi gli elastici sono tra gli attrezzi più richiesti del mondo del fitness e Revoring è considerato il più evoluto e sicuro tra essi. In questo articolo, tratto dal libro Revoring, andremo quindi a vedere insieme:
- Che cos'è un Revoring;
- Quali sono i benefici?
Che cos'è un Revoring?
Revoring è una catena di quattordici anelli elastici ricoperti da una cordura e agganciabili ovunque, che consente di allenarsi in un’infinità di modi, con intensità e carichi diversi. In questo articolo approfondiremo due dei suoi mille benefici: la resistenza crescente e l’eliminazione dello stress articolare.
Quali sono i benefici?
Resistenza crescente
Innanzitutto, Revoring ci offre una resistenza crescente; questo significa che, mentre lo tendiamo, la resistenza aumenta e, di conseguenza, anche la forza che deve essere applicata all’attrezzo aumenta progressivamente.
C’è una differenza tra la forza applicata a un elastico (forza dinamica) e quella applicata a un peso libero, soprattutto nella fase iniziale dell’esercizio, ma anche per quanto riguarda la variazione del carico durante il movimento. Infatti, se effettuiamo un movimento di spinta su panca piana, abbiamo una sensazione di carico minimo all’inizio del movimento, quando stacchiamo il bilanciere dalla rastrelliera e teniamo le braccia distese sopra il petto, ma anche quando il peso è a contatto con il petto, mentre abbiamo una sensazione di massima tensione a metà del movimento di risalita, perché le forze applicate saranno a salti (di uno, due o cinque chili).
Se invece effettuiamo lo stesso movimento con l’elastico abbiamo una resistenza minima o addirittura nulla quando le mani si trovano all’altezza del petto e un aumento progressivo del carico durante la distensione delle braccia davanti il petto. Questo tipo di contrazione viene chiamata auxotonica: la resistenza aumenta in modo proporzionale all’allungamento di Revoring.
Rispetto ai classici elastici, Revoring sfrutta al meglio questa caratteristica. Gli elastici comuni offrono un range limitato di resistenza e spesso incorrono nel rischio di rottura, mentre Revoring permette di avere nelle proprie mani quattordici anelli elastici diversi, quindi quattordici capacità di allungamento e di resistenza differenti. In base al punto fisso scelto e alla distanza dell’anello afferrato, l’ampiezza varierà.
Eliminazione dello Stress articolare
Lavorando con Revoring si evitano degli stress sulle articolazioni coinvolte nel movimento. Movimentare un corpo, il proprio peso corporeo oppure un peso libero può provocare un leggero trauma a livello articolare nei riguardi delle strutture stabilizzatrici passive che comprendono i legamenti, le capsule articolari, cercini e menischi. Proprio per questo, Revoring, grazie alla tensione progressivamente crescente di tutti i muscoli periarticolari, stabilizzatori attivi delle articolazioni coinvolte, contribuisce sinergicamente alla completa stabilizzazione, su tutti i piani, dell’articolazione stessa.
La conseguenza di tutto ciò non è altro che una netta riduzione delle sollecitazioni traumatizzanti delle strutture passive, utile nel caso di strutture già precedentemente danneggiate.
Tale stabilizzazione è data dall’attivazione delle modalità neuro-muscolari, poiché quando si solleva un peso il cervello deve chiamare i vari muscoli, alcuni contraendoli, altri rilassandoli, in modo da coordinarli tra di loro e coordinando, a loro volta, le varie unità motorie all’interno di ognuno, con il fine ultimo di svolgere in modo corretto l’azione muscolare.
Nel sollevare un peso libero, anche se modesto, all’inizio si deve generare una tensione muscolare molto alta per riuscire a sovrastare l’inerzia del carico che si oppone all’accelerazione e questo brusco picco iniziale comporta un discreto danno articolare a livello delle strutture stabilizzatrici. Invece, effettuare gli esercizi con Revoring, grazie alla resistenza elastica sostanzialmente continua e priva di fasi impulsive, crescente e prolungata nel tempo, non comporta un brusco picco iniziale, evitando così un danno articolare nei confronti delle strutture stabilizzatrici.